La mia storia
Sono arrivato qui passando per strade che, per anni, non avevo nemmeno immaginato. Ho studiato salute, nutrizione, biologia e microbiologia perché sentivo che lì c’era una chiave: comprendere come funziona davvero il corpo, per ridargli spazio e fiducia. Nel tempo ho unito a queste competenze l’esperienza maturata nel contatto diretto con le persone: ascoltare, capire, spiegare in modo semplice. È così che ho scoperto la mia vocazione: accompagnare chi desidera ritrovare equilibrio, energia e peso forma in maniera naturale.
C’è stato un “click” nella mia testa: la consapevolezza che molto di ciò che diamo per scontato sulla salute non ci rende liberi. Ho iniziato a guardare con occhi nuovi il modo in cui ci nutriamo, riposiamo, respiriamo, ci muoviamo. Ho sentito il bisogno di sperimentare prima su di me eliminando, oltretutto, 20 kg di peso in eccesso con facilità, poi con i miei cari, gli amici, e infine i primi clienti. Quel percorso — fatto di studio, pratica e risultati concreti — è diventato la base del mio metodo.
La mia vita non è stata una corsa in solitaria: è stata (ed è) una scelta di responsabilità. A 46 anni ho conseguito la laurea con spirito critico, convinto che il vero valore non sia un titolo, ma la capacità di farsi domande e cercare risposte oneste. Le tappe più importanti? La nascita dei miei bambini e la costruzione di una famiglia che mi sostiene in ogni decisione: questo mi ricorda ogni giorno perché faccio ciò che faccio.
Da allora il mio impegno è diventato chiaro: aiutare le persone a “togliere il superfluo”, ripartendo da ciò che è essenziale. Non combatto contro nessuno: porto avanti ciò in cui credo, con rispetto, perché credo nel potere dell’educazione e dell’esempio. Le “battaglie” fanno rumore, ma la trasformazione vera è silenziosa e quotidiana.
Oggi lavoro soprattutto con chi convive con disturbi intestinali, problematiche autoimmuni o sovrappeso. Il mio contributo è pratico: educazione alimentare, semplificazione delle abitudini, piccoli passi sostenibili. Non prometto scorciatoie: i primi segnali di cambiamento arrivano in genere dopo alcune settimane, quando costanza e consapevolezza iniziano a lavorare insieme.
Non posso aiutare tutti e non fingo di poterlo fare: se la componente psicologica è preponderante o se il corpo non riesce più a rispondere agli stimoli, il mio approccio non è la strada giusta. È un lavoro di squadra: io metto il metodo e la guida, tu metti la volontà di cambiare. Insieme, restituiamo al corpo le condizioni per fare ciò che sa fare meglio: ritrovare il suo equilibrio.